A Lourdes in preghiera
Carissimi, nei giorni scorsi, davanti alla grotta di Massabielle, sotto il Santuario di Lourdes, accompagnando i malati con i fratelli e le sorelle dell’Unitalsi, ho pregato per tutti voi e per ciascuna delle vostre famiglie. Ho ringraziato il Signore per il dono della fede e per la grazia di vivere nella Chiesa e al suo servizio. Ho chiesto alla Vergine Madre, lì invocata come Immacolata, di continuare ad accompagnare il cammino delle nostre comunità e di proteggere con la sua intercessione i più affaticati dalla vita. In quel luogo santo ho avuto l’ennesima conferma che solo nella
preghiera umile e fiduciosa è possibile comprendere i disegni di Dio e custodire l’unità con i fratelli.
Un cammino di speranza e di provvidenza
Questo tempo estivo, in cui siamo entrati da poco, sia per tutti occasione di un incontro profondo e fruttuoso con il Signore e la sua luce. Apriamoci alle possibilità di condivisione e di fraternità, di servizio e di vicinanza, di preghiera e di ascolto, di formazione e di crescita. Guardiamoci attorno per non dimenticare la realtà di cui facciamo parte e di cui, ciascuno a suo modo, siamo responsabili. Ascoltiamo i desideri e le inquietudini che emergono dal nostro cuore e da quello dei fratelli. Mettiamoci alla ricerca di una parola nuova e del senso profondo e autentico di ciò che viviamo. Chi fatica a guardare avanti con fiducia, condivida questo con chi confida in un cammino di speranza e di provvidenza. Chi teme di rimanere avvinto dall’immediato e dal presente, si apra alla concretezza e alla generosità di chi ogni giorno non rifiuta di affrontare il quotidiano.
Rinnovamento missionario
Ormai da due anni sono stato chiamato a guidare anche la Diocesi di Città di Castello, insieme a quella sorella di Gubbio, verso un orizzonte di unità e condivisione che già mostra i suoi primi frutti. Il percorso che ci è posto dinnanzi richiede pazienza e coraggio, per incontrarsi, conoscersi, e imparare a camminare insieme nella volontà del Signore. È necessario che tutti insieme come popolo di Dio, vescovo, presbiteri, diaconi, religiosi e laici, ci sosteniamo per poter dare corpo al quel rinnovamento missionario che da tempo ci viene chiesto e indicato come fedeltà al mandato che Gesù ha lasciato alla sua Chiesa. A tutti i livelli, personale, familiare, parrocchiale, diocesano, di comunità, gruppo o movimento, forte è il bisogno di ascoltare con fede la Parola di Dio, perché essa ci indichi le vie sulle quali lo Spirito Santo vuol condurci e ce ne dia la forza. Ciascuno, a partire da sé, e nella comunità di cui fa parte, è chiamato a nutrire la propria fede perché essa continui a trasformare la nostra esistenza e porti i frutti di vita eterna di cui parla il Vangelo, diventando dono per tanti nostri fratelli e sorelle che attendono questa acqua zampillante. Ci aiuta in questo ogni possibile occasione di formazione: l’ascolto e la meditazione delle Sante Scritture con i nostri fratelli, la preghiera liturgica comunitaria con il dono dei sacramenti, la condivisione fraterna e il servizio di carità verso i più fragili.
Preparare il cuore e disporre l’animo all’opera dello Spirito
Nel tempo che ci separa dall’inizio di un nuovo anno pastorale possiamo approfondire le tante riflessioni che nelle nostre diocesi sono già in corso, le indicazioni che stanno emergendo dai lavori delle commissioni sinodali, i confronti scaturiti dall’Assemblea diocesana e dagli incontri vissuti nelle parrocchie. Per favorire un cambiamento e un rilancio della vita cristiana tra noi ci fa bene condividere riflessioni ed esperienze, ma è indispensabile soprattutto preparare il cuore e disporre l’animo all’opera dello Spirito che sola può convertire il nostro essere discepoli di Gesù. Perciò torno a ribadire che cosa più importante, per favorire e sostenere tutto questo nostro cammino, è la preghiera, personale, comune e reciproca, affinché ognuno in Cristo sia nuova creatura e insieme possiamo essere la Sposa fedele del Signore risorto nella terra in cui la storia ci ha posti.
+ don Luciano, vescovo