LE PAROLE DEL VESCOVO
Il 1 marzo, mercoledì delle ceneri, iniziamo il cammino quaresimale, un percorso di 40 giorni che ci porta alla settimana Santa e quindi alla Pasqua 2017. È uno dei tempi cosiddetti “forti” dell’anno liturgico. La Quaresima infatti da sempre è intesa come un periodo spiritualmente impegnativo. Come viverla?
Il primo significato viene dal rito delle ceneri. Il celebrante le pone sulla nostra testa richiamandoci le parole che Dio rivolse ad Adamo: “Ricorda che sei polvere ed in polvere tornerai” (cfGen 3,19), o le parole di Gesù: “Convertiti e credi al Vangelo” (cfMc 1,15). Questo semplice gesto ci invita in modo imperativoa ricordare le due verità più centrali della nostra vita: tutti siamo creature limitate nel tempo (ognuno ha una data di nascita e unadi morte) e tutti siamo chiamati a vivere l’esistenza nel modo ottimale, ossia come l’ha vissuta Gesù secondo il suo Vangelo: nell’amore.
La prima verità ci ricorda che siamo deboli e fragili come la polvere e non padreterni; che l’atteggiamento più corretto è l’umiltà e non la superbia e l’arroganza.
Gesù si fa uomo di polvere come noi, per insegnarci a superare la morte ed entrare nella vita eterna. Basta seguire Lui e vivere nel Suo amore, superando l’egoismo. La Pasqua cristiana è esattamente il passaggio da questo mondo al Padre, seguendo le orme di Gesù come hanno fatto i santi. È il cammino dell’Amore vero che richiede tante virtù: povertà, mitezza, pazienza, coraggio, benevolenza, perdono, servizio. San Paolo ne elenca quindici nel famoso Inno alla Carità(cf. 1Cor 13), commentato da Papa Francesco nell’enciclica Amorislaetitia che potete trovare anche nel libretto portato nelle vostre case in occasione della benedizione delle famiglie.
Papa Francesco nel messaggio per la Quaresima 2017 ci offre un’altra riflessione. Chiede di metterci con più attenzione e disponibilità dinanzi alla Parola di Dio che ci chiama ad una profonda conversione. La quale consiste nel vivere in comunione con Dio (preghiera), nella carità verso il prossimo e nel digiuno dai vizi e dal male. Gesù raccomanda di fare queste cose senza mettersi in mostra, senza esibizionismo, senza cercare riconoscimenti umani. Ci insegna anche come imboccare la strada dell’umiltà, del servizio e dell’obbedienza vincendo le tentazioni dell’avere, del piacere e del potere.
Nella parabola del ricco e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31), ci viene detto come convertirci in modo concreto.Il povero Lazzaro è un rifiuto umano, uno scarto, eppure ha un nome, ha il volto di Cristo che ci interpella per farci uscire dal nostro egoismo, è un dono di Dio. Il ricco invece non ha un nome, è uno che incarna l’avidità del denaro (radice di tutti i mali), la vanità delle apparenze esteriori (gli abiti di lusso) e soprattutto la superbia per cui un uomo di polvere si crede un dio e proprio per questo nemmeno vede il povero Lazzaro.
Nell’aldilà le parti si rovesciano in maniera definitiva: il ricco, all’inferno, non può ricevere quell’aiuto che invita aveva negato al povero Lazzaro e nemmeno può ottenere che qualcuno vada ad avvertire i suoi fratelli perché non abbiano a fare la sua brutta fine.
Tutti infatti hanno la possibilità di ascoltare la Parola di Dio. Chi l’accoglie e si converte, passa dall’egoismo all’amore e così si mette sulla strada giusta. Sarebbe una bella Quaresima se aprissimo con generosità gli occhi, il cuore e le mani a qualche “povero Lazzaro” che in realtà è un “povero Gesù” che ci dona fin da subito una gioia impagabile, un anticipo di Paradiso. Il digiuno cristiano è finalizzato alla carità: questa è la nostra vera conversione e la nostra santità. Così valorizziamo il dono della Parola di Dio e il dono dell’Altro.
“Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è il tempo favorevole per rinnovarsi nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e nel prossimo”.
Il Signore vi dia Pace! Ci dia quella Pace che proviene dall’accogliere la Parola del Signore nei nostri cuori e metterla in pratica con l’amore operoso.
È questo l’augurio pasquale che ho scritto nel libretto che vi arriverà a casa. La gioia della Pasqua alla quale ci prepariamo con il percorso quaresimale e la grazia della Visita Pastorale ci aiutino a prendere sul serio i due imperativi del mercoledì delle ceneri: “Ricorda che sei polvere… Convertiti e credi al Vangelo!”
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