Il cammino della fede, contrassegnato dai ritmi dell’anno liturgico, ci invita ad un altro passaggio che, chiude un tempo trascorso sotto la guida della misericordia divina e riapre il sentiero verso una nuova riscoperta del suo progetto di salvezza per ogni uomo. L’Avvento ci scuote e ci invita ad alzare lo sguardo dentro lo stordimento della quotidianità, per restituire la parola al Signore della Vita e della storia che ci offre di nuovo il senso del nostro esistere e l’orizzonte del nostro andare. In mezzo alle pagine lieti e tristi della vicenda umana Dio si racconta e svela il suo desiderio di comunione eterna con le sue creature.Il nostro cuore intuisce che davanti a tutto ciò che ci offende e ci turba, ma anche in tutto quello che ci commuove e ci affascina, è nascosto un mistero che sentiamo necessario e che non sempre riusciamo a cogliere. Emerge così il bisogno più autentico e profondo che ciascuno di noi sente forte sopra tutti gli altri: la speranza.
In cammino verso la Speranza
Nel nostro incedere, tra una radice di amore e un destino di eternità, tutti siamo pellegrini di speranza! Proprio per questo il prossimo Giubileo dell’anno 2025, che verrà aperto nella notte di Natale, porta questo titolo: Pellegrini di Speranza. Dove l’essere pellegrini ricorda a noi creature la dimensione precaria del cammino, per la quale si apprende l’essenziale e in cui ci si spoglia dl superfluo, così da permettere un andare verso la metà che, in questo caso è, compagna di viaggio, guida esperta e solidale, orizzonte che attira lo sguardo e porto sicuro per un approdo di pace. Questa Speranza è la persona stessa di Gesù, il Figlio di Dio, che per noi si è chinato sulle nostre fatiche e per noi ha offerto la sua stessa vita nel sacrificio della Croce. Vita offerta che, per l’amore con cui è stata donata, vince la morte e diviene il segno eterno della nostra Speranza.
Il Giubileo, chiamata a soffiare sulle braci
L’anno del Giubileo, che vivremo insieme anche come Chiese della regione Umbria nel settembre prossimo, sarà una bella occasione per rinnovare la nostra relazione con il Signore Gesù, attraverso la meditazione della sua Parola, la grazia dei Sacramenti che possiamo celebrare e la riscoperta della relazione fraterna nelle nostre comunità di fede. Le sacre scritture ricordano come il tempo giubilare è sempre il momento buono per riordinare la propria vita a partire dalla verità di Dio e dalla sua volontà. Il nostro esistere è radicato nella Santissima Trinità e, solo se è in sintonia con la sua stessa vita, trova significato e felicità piena. In questo nostro mondo, inutilmente impegnato a generare falsi motivi di speranza ma, in realtà, disperatamente assetato della vera Speranza, sentiamo forte, per ciascuno di noi, la chiamata a soffiare sulle braci della nostra fede per lasciar scaturire ciò che lo Spirito ci ha donato e condividerlo con i nostri fratelli. Si rinnova il mistero dell’incarnazione. Impastati di terra e di cielo, ricchi della nostra povera umanità e della grazia divina, non temiamo di attraversare la storia, certi della compagnia del Figlio, che con noi si fa Pellegrino di Speranza. Usciamo insieme verso la meta che ci è indicata, il Signore viene!
don Luciano, vescovo